domenica 23 agosto 2015

Anello al Piz Galin passando per Croz dell'Altissimo e Cima Lasteri

E' da un po' che meditavo un anello per esplorare la zona Croz dell'Altissimo passando per la Malga Spora ed ecco che si presenta l'occasione: un martedì di vacanza a inizio agosto assieme all'amico Claudio.
Lasciamo una macchina a Pegorar e con l'altra partiamo da Valbiole: la giornata è abbastanza serena ma la nebbia avvolge proprio la zona che stiamo percorrendo, l'erto e interminabile sentiero 252 (cit. "ma il bivio per il Croz non arriva mai?!"). Nonostante sia mattino presto fa già caldo e l'umidità della nebbia lo rende ancora più afoso...

nebbie verso il lago di Molveno
... e sul nostro cammino
sbirciatina timorosa all'abisso
Claudio a pochi metri dalla cima

fugace panorama di vetta

Dopo esser stati praticamente soli tutta la salita, nel sentierino per la cima troviamo invece un sacco di gente, quasi tutti tedeschi. La superba vista dal Croz dell'Altissimo non è al suo massimo, nubi e nebbie celano le crode di fronte a noi, riusciamo comunque a cogliere delle fugaci "apparizioni" che ci lasciano ammaliati. L'esposizione dell'enorme parete sud-ovest è impressionante e rimaniamo diversi minuti in vertiginosa contemplazione. Sulla cima, affollata, rimaniamo giusto il tempo di rifocillarci.
Rapidamente scendiamo e in attimo giungiamo al passo dei Lasteri, già di nuovo soli, proseguendo poi verso il passo del Clamer. Sulla nostra dx si profila la Cima Lasteri, con gli occhi cerchiamo di individuare il percorso di salita dal Passo dei Lasteri, così come spiegato nella guida.. ma ci sembra un po' troppo impervio. Finchè non ci imbattiamo nel sentiero di salita principale (giusto prima della discesa al Passo del Clamer): per la guida doveva essere anche questa una traccia ed invece è una serpentina evidentissima e abbondantemente segnata. La croce di vetta è poco sopra, la tentazione è molta e vince facile sulla stanchezza che inizia a farsi sentire, quindi eccoci a risalire i tornantini! Mai decisione fu migliore! Sulla solitaria cima la nebbia si apre regalandoci una vista spettacolare: il mitico Piz Galin con la sua stupenda cresta (sembra proprio un.. galin :D), la piana della Spora sovrastata dall'imponente Fibbion e più a dx l'amata Val dei Cavai con le sue belle cime (e il sogno di percorrerle sempre più forte!). Davanti a noi vediamo la Val Perse, la Gaiarda e più a sinistra il vallone del Rif Tosa e Pedrotti, che riconosciamo aguzzando gli occhi. Superba Cima Brenta si staglia ora senza una nuvola. Non serve dire che ci attardiamo su Cima Lasteri in estasi, cercando di catturare il grandioso panorama ed ammirarlo in tutti i suoi mutevoli dettagli.

Piz Galin! :) bella cresta vista dalla Cima Lasteri
immenso panorama verso Nord
aguzzando la vista verso Sud-Ovest
i rifugi Tosa e Pedrotti escono dalle nebbie

Ma il tempo è tiranno e la strada è ancora lunga, quindi proseguiamo a passo svelto e in un batter d'occhi siamo già al Passo del Clamer. Rocce dalle forme bizzarre accompagnano la nostra discesa fino alla piana della Spora. Abbassandoci di quota, il caldo inizia ad essere asfissiante, l'umidità dell'aria ci fa letteralmente grondare.

rocce curiose :)
studiando lo sviluppo della cresta verso il Galin
ok sono fissata con questa cresta :) qui dalla Spora

Dopo un fugace sguardo alla Val dei Cavai arriviamo presto all'agognata Fontana Fredda per ricaricare l'acqua ormai razionata e rinfrescarci.. che sollievo! Il sentiero prosegue poi con dei sali/scendi che non ricordavo (cit. "ma non era tutta salita in senso contrario?!"). Stanchi e con i piedi doloranti (perlomeno io.. dannati scarponi vecchi e rotti), teniamo duro chiaccherando e scherzando, così fra una battuta e l'altra (e una scorpacciata di lamponi) arriviamo finalmente alla macchina, giusto in tempo per qualche goccia di pioggia ;)
Ecco qui la traccia gps Wikiloc: un giro lungo e dallo sviluppo impegnativo, ma intenso e panoramico, per lo più per sentieri di un Brenta ancora selvaggio e poco battuto. E l'emozione di scoprire una perla nascosta: Cima Lasteri, poco nominata e sottovalutata nelle guide, si è rivelata la parte più appagante della gita. Berg Heil!

martedì 18 agosto 2015

Catalans, tamburelli e concerti

Questo post lo faremo nelle due lingue, in onore ai partecipanti della gita: i nostri amici "tamburellisti" in trasferta in Val di Non.. dalla Catalunya con furore ;)
La giornata inizia a Spormaggiore con calma, qualche caffè (s-caffeinato ovviamente) e una buona dose di provviste per il giro: destinazione Pian della Nana, scelta per mostrare un angolo di Brenta ancora selvaggio e tranquillo. Ecco: sbagliato! Proprio oggi ci sono i Suoni delle Dolomiti là! Ma l'imprevisto si è trasformato invece in un'occasione interessante, per chi del gruppo non è così nerd di montagne sperdute come noi.. ottimo! Grazie al sex appeal della Furgo e alla dolcezza della piccola Ona , inteneriamo pure i poliziotti che ci chiedevano il pass per salire sulla forestale (che ovviamente non avevamo). Quindi stretti in due macchine riusciamo a giungere nei pressi del Monte Peller.
Con una passeggiata di un'oretta arriviamo al punto in cui si tiene il concerto, un po' in ritardo ma in tempo per sentire ancora qualche brano. C'è gente ma non esagerata, personalmente temevamo peggio.. forse alla fine la zona non è comunque così gettonata come altre amene località delle Dolomiti Orientali, meglio così.

Aquest post el farem en les dos llengües, en honor als participants de l'excursió: els tamburellisti de visita a la Val di Non :).
El dia comença a Spormaggionre amb calma algun caffè i amb una compra ràpida al super per l'excursió: destinació Pian della nana, triada per ensenyar un trosset del Brenta encara selvatge i tranquil. Doncs no, erro! Just aquell dia hi ha l'espectacle Sons de les Dolomites precisament allà! Però a l'imprevist s'ha transformat en una ocasió interessant, per qui no és tant friki de muntanya com nosaltres, perfecte! Gràcies a la furgo i a la petita Ona, aconseguim enganyar els polícies que ens demanaven el permís per pujar per la carretera (que com es obvi no teníem). Estrets en dos cotxes, aconseguim arrivar aprop del Monte Peller.
Amb una passejada d'una hora arrivem al punt en que hi ha el concert, amb una mica de retard arrivem a sentir mitja hora de concert. Hi ha gent pero tampoc tanta, pensàvem molt pitjor..potser al final la zona no és tant coneguda com les Dolomites Orientals, millor.




Un buon pranzo con pa amb tomaquet (i oli!) ascoltando un'orchestra in mezzo ad un paesaggio idilliaco: non l'avevamo mai fatto e dobbiamo dire che ci è piaciuto :) La nostra idea di Montagna è selvaggia e solitaria, ma una giornata così ogni tanto ci sta.. tutto grazie all'ottima compagnia!

Un bon dinar amb pa amb tomáquet (i oli!) escoltant una orquestra amb piano al mig d'un paisatge idílic: no ho havíem mai fet i hem de dir que ens ha agradat :). La nostra idea de Muntanya es salvatge i solitària, però una vegada de tant en quan..tot gràcies a la bona companyia!




Io, Xavi, Ferran e Aida proseguiamo poi il giro fino a Cima Cesta che ci regala una splendida vista sulla Val di Sole e sulla crestina che prosegue fino al Sasso Rosso (un giorno si farà!).

Aida, Ferran, Xavi i jo continuem cap a la cima Cesta que ens regala una vista esplèndida sobre la Val di Sole i a la cresteta que seguiria cap al Sasso Rosso (un dia es farà!).







Scendiamo poi rapidi alla macchina e dopo un po' di stretching e fancazzeggio torniamo giù... sbagliando chiaramente strada e finendo a Tuenno per ripidissimi tornanti e fondendo quasi i freni della povera Panda dei catalani! Poco male, per raffreddarli si fa un pit stop in una malga poco prima del paese, gustandoci una deliziosa panna cotta!
Grazie cari amici per la splendida giornata passata assieme, i fins aviat!!

Baixem rápid cap al cotxe que els altres ens esperen i després d'una mica d'estiraments i cafè tornem avall...equivocant-se clarament de camí i acabant a Tuenno per una carretereta amb molta pendent i quasi cremant els frens del Panda dels catalans! Gens malament, per deixar-los reposar fem un pit-stop en un agriturisme abans d'arrivar a baix, alguns mengen gelat, alguns panna cotta..alguns pastís!

Gràcies Marc, Ona, Aida, Jordi, Neus, Ferran, Joana!

giovedì 13 agosto 2015

I due passi... che son diventati tre!

La mattina di un venerdì di ferie, dopo una bella notte al fresco con la Furgo, decido di fare 2 passi dalla frazione di S. Antonio, poco sopra S. Barbara. L'idea è semplicemente andare in cerca di un bell'albero su cui appendere i tessuti, perciò prendo solo macchina fotografica e telefono, calzo anche i nuovi scarponi così da provarli. Mi incammino verso la chiesetta e poco dopo raggiungo Gombino, là trovo una sterrata che sale nel bosco a sinistra e non c'è niente da fare: troppo invitante! Decido di seguirla e dopo poco scopro che non si tratta di un sentiero, ma di un canalone scavato dall'acqua, ora secco, ma abbastanza impraticabile. Dal gps vedo che in teoria non molto più in alto c'è una traccia che taglia il pendio sud-est dello Stivo per poi congiungersi con il sentiero normale: perfetto per fare un giro ad anello. E allora via, mi inerpico su per il bosco, che mi offre ampi passaggi nelle fronde. La pendenza si fa sempre più impegnativa, il canalone sempre alla mia destra mi guida verso l'alto, finchè arrivo alla base di alcune paretine notate già dal basso: sono proprio carine e c'è anche un bello spigolo che sembra interessante da arrampicare! 

Vista da S. Antonio e percorso nel bosco
Paretine.. e in fondo lo spigolo

Il percorso poi si complica un po': per aggirare le pareti un pendio di erba e roccette mi separa da quello che mi sembra il punto d'arrivo, ovvero lo scollinamento del bosco che sto risalendo, dietro cui mi aspetto di trovare la traccia. Sono indecisa se proseguire, ma con una breve prova vedo che in caso di problemi riuscirei comunque a percorrerlo a ritroso, perciò inizio la ravanata fra erbe, ginepri e qualche beata placchetta che almeno riulta essere solida, arrivando proprio sopra il canalone nel suo punto iniziale. E' un ammasso di fango e rocce, piuttosto franoso: meglio proseguire sul bordo, facendo un breve traverso sopra il fango: e la ravanata continua! Con battezzo degli scarponi nel fango che non regge il mio peso.. modalità sabbie mobili, perlomeno c'è qualche ramo a cui aggrapparsi. Proprio mentre sono impegnata a traversare, un camoscio mi fischia da poco lontano, quasi a dire "ma vara questa se la s'è complicada la vita.." hihi!

Il punto più alto del canalone/frana

Giungo infine al termine della salita, in un pianoro zeppo di lamponi, una manna visto il caldo afoso e la mancanza di acqua (ma non doveva essere un mini giretto?!). Osmand mi dice pure che manca ancora un po' per la traccia sbuff... tornare indietro a questo punto non ha senso, avanti allora per il bosco che sale ancora ma per fortuna con pendenza moderata. Arrivo quindi a dei ghiaioni e cercando di capire dove possa essere questa fantomatica traccia, scorgo un bel camoscio e mi fermo ad ammirarlo, chissà forse lo stesso di prima? Appena mi vede, fischio di rigore e scappa in un batter d'occhio, ma su per il ghiaione, sotto il sole cocente, è proprio lui a guidarmi verso l'agognato sentierino. 

Camoscino!
Ma dove sarà la traccia?

Stretto stretto taglia la costa in immancabile salita, ma mi sembra un'autostrada rispetto ai sgrebeni di prima! Entra poi in un bel boschetto ed ecco un altro camoscio che sfreccia rapido tagliandomi la strada. Ritornata su una radura, sento il grido acuto delle poiane: stanno proprio svolazzando sopra di me. La traccia si perde fra erbe ed arbusti ma proseguo a intuito, oramai mi ci sono anche abituata. Ancora un po' di scarpinata in salita e finalmente guadagno il costone che mi porta sul sentiero che scende dal rif Marchetti: alla fine ridi e scherza sono arrivata a 1720m e posso godermi una superba vista sul Lago di Garda. Sul sentiero trovo un simpatico signore che fra una chiacchera e l'altra, gentilissimo, mi offre pure un sorso d'acqua. In suo onore il titolo del post: è una sua battuta!


Panorama dal punto più alto del giro
Il signore che scende allegro dal sentiero

Con una leggera corsetta scendo rapida al baretto di S. Antonio, dove praticamente mi tuffo nella fontana (caldazza immonda!!), offrendo uno spettacolo comico alle signore che là vicine prendono il sole e mi guardano ridendo.
Volevo fare un test ai nuovi scarponi e devo dire che è riuscito bene, visto il percorso vario ed impervio, seppur non molto lungo: superato con 10&lode! Leggeri, stabili, comodi e resistenti, ottima tenuta su roccia e prato scosceso, non sono scivolata una volta! Dopo i Phantom invernali, Scarpa ormai sta diventando la mia marca di fiducia :-)

test scarponi superato!

domenica 26 luglio 2015

Grumes e Lagorai

Dopo 3 anni di latitanza dal blog.. eccoci di nuovo con le nostre avventure :), avremo un sacco di montagne, paesi ed esperienze da raccontarvi.. ma partiamo da questo weekend! 
Dopo una bella rimpatriata con gli amici Rita e Claudio e la piccola Gaia, domenica siamo pronti dopo attento studio delle cartine ad esplorare una zona nuova (per noi) del Lagorai: il monte Fregasoga e la sua bella cresta erbosa.


Partiamo da Malga Sass e per tracce di sentiero puntiamo alla sella a sud del Cimon del Tres.. peccato che arriviamo invece alla sella a nord ops ;D poco male, più cresta per noi!
Una breve salita ci porta sul Cimon del Tres e dopo un po' di su e giù ci troviamo in vetta alla Pala delle Buse: un bel panettone con vista a 360° su Lagorai, Dolomiti, Brenta ed Adamello, peccato per la giornata un po' uggiosa che ci fa solo intuire il panorama superbo. 
Proseguendo per la cresta che diventa più affilata, ci avviciniamo verso Cima Fregasoga e il Monte Croce alla nostra sinistra svetta sempre più imponente, mostrandoci un interessante canalone.. subito messo in lista di studio per l'inverno ;) Arrivati all'ultima cima decidiamo di scendere per il sentiero più rapido (o ripido!), visto che il tempo non sembra dei migliori e zompettando fra uno sfasciume e l'altro arriviamo presto all'amata furgoneta (non prima di una scorpacciata di mirtilli :)

Dati del percorso in wikiloc.


come al solito ci mettiamo in sentieri "molto" battuti


verso la Pala delle Buse

la cresta percorsa con Cimon del Tres

foto di cima alla Pala delle Buse

bel tempo verso cima Fregasoga :D

crestina

uno sguardo verso il Monte Croce

Pala delle Buse e spallone alpinistico (possibile discesa di II grado)

Cima Fregasoga: scendiamo o continuamo? :)


sabato 21 luglio 2012

05/05/2012 Col Santo Pasubio

In un periodo dove ci sono lavori nell'appartamento, non possiamo fare altro che qualche giornata in posti vicini anche perchè ogni weekend era brutto!! Questa volta andiamo al Col Santo di 2112m, vicino a Rovereto, si vede da casa :D, con nessuno in giro...vabbé soltanto animali :). Ci prende anche una grandinata salendo, pero poca cosa, solo 5 minuti e via.

En un període que estàvem treballant al pis no podem fer més que algunes excursions aprop pero llocs guapos igualment, igualment cada finde fa fred i plou i n'estem farts i anem igualment, ens pilla tb una pedregada pujant, però res, 5 min!! Aquesta vegada anem al Col Santo de 2112m, aprop de Rovereto, és més, el veiem desde la terrassa de casa, i aquesta vegada el visitem sense trovant-se a ningú...bé..només animals :).

 capriolo

 verso la cima in fondo

 freddo!!

 in cima!

 in cima e non si vede un ca..

 scendendo alla sella..

sella


24/04/2012 una sera sul Finonchio

Una sera andiamo su al Finonchio a fare un giretto, e troviamo mille camosci lungo il sentiero e una luce bella...pero non ci becca la pioggia!

Una tarda-vespre anem cap al monte Finonchio, la muntanya més propera de Rovereto, a fer una volteta i trovem una agradable sorpresa pel camí i una llum...! i quasi ens pilla la pluja, però no :).

 al costat del camí..

 linda emocionada..

:) 



aiaiai..

 no està molt clar això..