La mattina di un venerdì di ferie, dopo una bella notte al fresco con la Furgo, decido di fare 2 passi dalla frazione di S. Antonio, poco sopra S. Barbara. L'idea è semplicemente andare in cerca di un bell'albero su cui appendere i tessuti, perciò prendo solo macchina fotografica e telefono, calzo anche i nuovi scarponi così da provarli. Mi incammino verso la chiesetta e poco dopo raggiungo Gombino, là trovo una sterrata che sale nel bosco a sinistra e non c'è niente da fare: troppo invitante! Decido di seguirla e dopo poco scopro che non si tratta di un sentiero, ma di un canalone scavato dall'acqua, ora secco, ma abbastanza impraticabile. Dal gps vedo che in teoria non molto più in alto c'è una traccia che taglia il pendio sud-est dello Stivo per poi congiungersi con il sentiero normale: perfetto per fare un giro ad anello. E allora via, mi inerpico su per il bosco, che mi offre ampi passaggi nelle fronde. La pendenza si fa sempre più impegnativa, il canalone sempre alla mia destra mi guida verso l'alto, finchè arrivo alla base di alcune paretine notate già dal basso: sono proprio carine e c'è anche un bello spigolo che sembra interessante da arrampicare!
|
Vista da S. Antonio e percorso nel bosco |
|
Paretine.. e in fondo lo spigolo |
Il percorso poi si complica un po': per aggirare le pareti un pendio di erba e roccette mi separa da quello che mi sembra il punto d'arrivo, ovvero lo scollinamento del bosco che sto risalendo, dietro cui mi aspetto di trovare la traccia. Sono indecisa se proseguire, ma con una breve prova vedo che in caso di problemi riuscirei comunque a percorrerlo a ritroso, perciò inizio la ravanata fra erbe, ginepri e qualche beata placchetta che almeno riulta essere solida, arrivando proprio sopra il canalone nel suo punto iniziale. E' un ammasso di fango e rocce, piuttosto franoso: meglio proseguire sul bordo, facendo un breve traverso sopra il fango: e la ravanata continua! Con battezzo degli scarponi nel fango che non regge il mio peso.. modalità sabbie mobili, perlomeno c'è qualche ramo a cui aggrapparsi. Proprio mentre sono impegnata a traversare, un camoscio mi fischia da poco lontano, quasi a dire "ma vara questa se la s'è complicada la vita.." hihi!
|
Il punto più alto del canalone/frana |
Giungo infine al termine della salita, in un pianoro zeppo di lamponi, una manna visto il caldo afoso e la mancanza di acqua (ma non doveva essere un mini giretto?!). Osmand mi dice pure che manca ancora un po' per la traccia sbuff... tornare indietro a questo punto non ha senso, avanti allora per il bosco che sale ancora ma per fortuna con pendenza moderata. Arrivo quindi a dei ghiaioni e cercando di capire dove possa essere questa fantomatica traccia, scorgo un bel camoscio e mi fermo ad ammirarlo, chissà forse lo stesso di prima? Appena mi vede, fischio di rigore e scappa in un batter d'occhio, ma su per il ghiaione, sotto il sole cocente, è proprio lui a guidarmi verso l'agognato sentierino.
|
Camoscino! |
|
Ma dove sarà la traccia? |
|
Stretto stretto taglia la costa in immancabile salita, ma mi sembra un'autostrada rispetto ai sgrebeni di prima! Entra poi in un bel boschetto ed ecco un altro camoscio che sfreccia rapido tagliandomi la strada. Ritornata su una radura, sento il grido acuto delle poiane: stanno proprio svolazzando sopra di me. La traccia si perde fra erbe ed arbusti ma proseguo a intuito, oramai mi ci sono anche abituata. Ancora un po' di scarpinata in salita e finalmente guadagno il costone che mi porta sul sentiero che scende dal rif Marchetti: alla fine ridi e scherza sono arrivata a 1720m e posso godermi una superba vista sul Lago di Garda. Sul sentiero trovo un simpatico signore che fra una chiacchera e l'altra, gentilissimo, mi offre pure un sorso d'acqua. In suo onore il titolo del post: è una sua battuta!
|
Panorama dal punto più alto del giro |
|
Il signore che scende allegro dal sentiero |
|
Con una leggera corsetta scendo rapida al baretto di S. Antonio, dove praticamente mi tuffo nella fontana (caldazza immonda!!), offrendo uno spettacolo comico alle signore che là vicine prendono il sole e mi guardano ridendo.
Volevo fare un test ai nuovi scarponi e devo dire che è riuscito bene, visto il percorso vario ed impervio, seppur non molto lungo: superato con 10&lode! Leggeri, stabili, comodi e resistenti, ottima tenuta su roccia e prato scosceso, non sono scivolata una volta! Dopo i Phantom invernali, Scarpa ormai sta diventando la mia marca di fiducia :-)
|
test scarponi superato! |